Partenza: Canzo – Fonte Gajum (CO)
Durata: 4.30 anello
Altitudine: 1.300 m
Dislivello: 1.000 circa
Difficoltà: Impegnativo
Presenza Acqua: Sì ma in pochi punti
Rifugio: Sì. Cani NON ammessi
Note: Lungo circa 13 Km

DESCRIZIONE ITINERARIO

Cornizzolo o Corni di Canzo? Perché scegliere se si possono avere tutti e due in una volta sola!
Proprio così, perché compiendo il giro ad anello che stiamo per raccontarti, potrai toccare entrambe le vette in una sola escursione e fare tappa ai rispettivi rifugi S.E.C. e S.E.V.

Naturalmente si tratta di un itinerario abbastanza lungo, perciò è meglio avere un buon allenamento nelle gambe per sopportare gli incessanti sali e scendi e apprezzare davvero questa traversata. Tutti sforzi ricompensati dagli splendidi panorami che ti accompagneranno lungo il cammino. Tra i migliori del Triangolo Lariano!

Se stai proseguendo la lettura, significa che la fatica non ti spaventa, quindi non perdiamo tempo e veniamo al sodo…

PUNTO CONSIGLIATO PER LA PARTENZA

Imposta il navigatore su Canzo (CO), Fonti di Gajum e parcheggia dove trovi, nei pressi del Ristorante Sorgente.
Il nostro itinerario prende il via in fondo alla strada ciottolata che costeggia il torrente, dove troverai l’ultima area di sosta disponibile.

I posti auto non sono molti e la zona è parecchio frequentata specialmente nei weekend di bel tempo.
ATTENZIONE: Nel periodo compreso tra 01 aprile e 31 ottobre, nei soli giorni festivi, dalle ore 06:30 alle ore 18:30 è attiva la ZTL. Accesso consentito solo con autorizzazione.

TAPPE E DURATA DEL PERCORSO

PRIMA PARTE:
DA GAJUM AL CORNIZZOLO – RIFUGIO MARISA CONSIGLIERI (S.E.C.)

Una volta lasciata l’auto, raggiungi il termine della strada ciottolata in piano e prosegui oltre la stanga sulla sinistra.
Avanza lungo la via principale sempre molto larga e segui l’indicazione n. 2 per Terz’Alpe ignorando la deviazione che poco dopo si stacca sulla destra e scende verso il torrente.

Dopo circa 10 minuti il percorso si divide. Rimani sulla mulattiera più larga e continua in salita, direzione Eremo San Miro.
Supera una cappelletta e dopo pochi minuti vedrai spuntare il Santuario.
Dopo una rapida sosta dove potrai fare anche il pieno alla fonte, imbocca il sentiero n. 6 verso l’Alpe Alto / Cornizzolo, a fianco dell’edificio, e inizia la salita superando alcuni brevi passaggi su roccette.

Questo punto è molto umido e sempre in ombra, in inverno occorre prestare attenzione al ghiaccio.
La traccia è una, chiara e ben segnalata con segnavia bianco-rossi. Non si può sbagliare anche perché il percorso è incessantemente in salita!

Una volta uscito dalla vegetazione, la vista si apre sulla Val Ravella e sulla cima del Monte Prasanto, chiaramente riconoscibile dall’alto ripetitore a torre.
Riprendi la traccia che più avanti rientra nel bosco. Facendo correre lo sguardo sugli alberi si possono vedere le bandierine bianco-rosse da seguire con attenzione.

Dopo pochi minuti, ecco i ruderi dell’Alpe Alto.
Il percorso ora si divide: avanza dritto per il Rifugio S.E.C. in leggera discesa.
Una volta sbucato sulla larga sterrata, puoi decidere se fare tappa al rifugio sulla destra, oppure svoltare subito a sinistra proseguendo verso il Monte Prasanto.
Se non ci sei mai stato, ti suggeriamo di fare un giro verso il rifugio e magari allungare di 10 minuti l’itinerario per conquistare la croce di vetta del Cornizzolo. Non potrai che rimanere incantato di fronte al panorama.

SECONDA PARTE:
DAL CORNIZZOLO AI CORNI DI CANZO – RIFUGIO S.E.V.
Il cammino è ancora lungo. Torna sui tuoi passi verso la prossima tappa: il Sasso Malascarpa.
Punta dritto al ripetitore del Monte Prasanto rimanendo sul percorso principale più largo.
Una volta arrivato al Sasso Malascarpa, segui le indicazioni per il Rifugio S.E.V. a 1.50 e percorri il sentiero lungo la cresta del monte. Noterai subito la particolarità del paesaggio caratterizzato dalla presenza di muraglioni di rocce sedimentarie.

Più avanti il sentiero inizia a scendere nuovamente verso il fondo valle, attraverso un ripido sentiero nel bosco che culmina in uno spiazzo con delle panchine in legno. Eccoti arrivato alla Colma di Val Ravella a 1.000 m di quota, dove si intrecciano ben altri 4 percorsi.

Dopo questa ripida discesa, non sarà semplice riprendere le energie per affrontare la prossima lunga salita, perciò non riposarti troppo e via verso la Forcella dei Corni imboccando il sentiero n. 5.
Sali… sali… e ancora sali… dopo circa un’oretta e 300 m di dislivello, eccoti arrivato finalmente alla Forcella dei Corni, punto di incontro tra il Corno Occidentale e il Corno Centrale.
Da qui in poi è solo discesa! Imbocca il sentiero che dopo qualche zig zag nel bosco ti porterà all’ultima tappa: il Rifugio S.E.V.

Per chiudere l’anello e tornare al punto di partenza, percorri la strada sterrata che passa sotto al Rifugio, verso sinistra e al bivio più avanti imbocca il sentiero n. 5. ancora sulla sinistra in leggera salita.
Poco più avanti, alla casetta, scendi verso destra rimanendo sul sentiero 5 per Canzo.
Continua senza indugio all’interno del bosco ignorando la deviazione per Visino/Asso, fino a intercettare una larga strada sterrata. Svoltando verso sinistra in pochi minuti si arriva a Terz’Alpe, ma se vuoi prendere la scorciatoia, supera la sterrata e imbocca il sentiero che scende ancora per il bosco tracciato con bandierine bianco rosse dipinte sui sassi.
Così facendo, dopo una decina di minuti, ti troverai direttamente sulla mulattiera principale.
Svolta a destra e raggiungi Prim’Alpe. Qui troverai una fontanella e un grande prato, la nostra sosta obbligata. Ogni volta che passiamo da qua, è impossibile trattenere l’euforia di Luna che si prepara al centro del pratone in attesa del suo gioco preferito: il lancio del legnetto.
Il percorso classico, proseguirebbe sulla strada ciottolata ma noi tagliamo sempre per la scorciatoia sul “Sentiero Naturalistico dello Spaccasassi” che si imbocca proprio ai piedi del prato.
Supera il curioso allevamento di gamberi da fiume e prosegui sulla traccia nel bosco che dopo qualche ripida discesa, arriverà sul sentiero principale che costeggia il torrente della Val Ravella. Svolta a destra e continua fino a incrociare la via dell’andata che conclude il lungo giro ad anello.

EQUIPAGGIAMENTO INDISPENSABILE

Per questa lunga escursione è fondamentale indossare scarpe adatte al trekking e utilizzare i bastoncini per aiutarsi nei tratti di maggior pendenza.
Portati un anti-vento e un cambio asciutto per quando arrivi in cima.
Indispensabile una buona scorta d’acqua perché i punti dove puoi fare rifornimento sono pochi.

CONSIGLI PER IL NOSTRO AMICO A QUATTRO ZAMPE

Prima di decidere di portare con te il tuo cagnolino, valuta bene la sua forma fisica e la sua età. Questa escursione presenta lunghi tratti in salita che potrebbero metterlo in difficoltà se non è abituato a camminare in montagna.

In entrambi i rifugi che incontrerai purtroppo non è consentito l’accesso ai cani ma al Rifugio S.E.V. sono presenti dei tavoli anche all’esterno.

Scorta d’acqua indispensabile!

PAESAGGIO

FATICA

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